Questa è una domanda che capita spesso di sentire, almeno una volta qualcuno si è chiesto: “Una proposta d’acquisto è valida anche senza caparra?”
La caparra è un elemento confirmatorio, che dimostra soprattutto l’impegno da parte dell’acquirente, ma non è obbligatoria.
La proposta per essere valida deve solo essere accettata nei tempi e nei modi stabiliti dal venditore.
Per capire meglio la disciplina di questo aspetto facciamo riferimento al Codice Civile:
Art. 1326. (Conclusione del contratto). Il contratto e’ concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte. L’accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente necessario secondo la natura dell’affare o secondo gli usi.
Nell’articolo 1326 non c’è nessun riferimento esplicito, inoltre, il Codice Civile qualche articolo più avanti recita:
Art. 1385. (Caparra confirmatoria). Se al momento della conclusione del contratto una parte da’ all’altra, a titolo di caparra, una somma di danaro o una quantita’ di altre cose fungibili, la caparra, in caso di adempimento, deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta
Il “SE” all’inizio della frase indica la facoltatività della caparra confirmatoria.
E’ altrettanto vero che anche se non è giuridicamente obbligatoria ormai è una prassi consolidata e consigliata.
Difficilmente ci si trova davanti ad una proposta d’acquisto senza caparra a garanzia, è più una discussione sul piano teorico per due motivi:
- L’acquirente non è tutelato in caso di cambio di volontà da parte del venditore, mentre con la caparra riceverà il doppio del versato a titolo di indennizzo.
- Il venditore è meno propenso ad accettarla perchè non c’è impegno da parte dell’acquirente, che dovrebbe dimostrare di essere realmente interessato.
In questo caso può venire in aiuto la stipula di un preliminare di compravendita a tutela di entrambe le parti.
