Donazione: 4 Elementi da conoscere quando devi comprare casa

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Quando si compra un immobile è fondamentale effettuare le opportune verifiche per evitare brutte sorprese e spiacevoli situazioni.

In particolare, bisogna controllare che la casa non sia frutto di una donazione, caso in cui è necessario prestare attenzione.

Gli immobili frutto di una donazione possono comportare dei rischi per l’acquirente finale anche se, conoscendo meglio l’argomento, è possibile tutelarsi.

Un immobile può essere oggetto di una donazione da una persona (donatore) a un’altra (donatario). Si tratta di un vero e proprio contratto provvisto di clausole, solitamente redatto da un notaio, con il quale si regala una casa.

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Quali titpi di donazione esitono?

Ci sono tre differenti tipologie di donazione in base alle caratteristiche del contratto.

  1. La donazione può essere MODALE, se prevede delle adempienze obbligatorie da rispettare da parte del beneficiario, che in caso contrario rischierebbe la revoca della donazione;
  2. Si può trattare di una donazione con USUFRUTTO, quando il donante continua a godere dell’uso dell’immobile, potendo anche cedere questo diritto a un’altra persona, ma non più di una;
  3. Oppure esiste la donazione con REVERSIBILITA’, che prevede in caso di morte del donatario il ritorno della proprietà al donante.

È possibile revocare una donazione?

Si tratta di un’evenienza possibile ed è proprio l’aspetto al quale bisogna prestare la massima attenzione, onde evitare problemi nell’acquisto di un immobile. La revoca di una casa oggetto di una donazione può verificarsi, ad esempio, quando i due soggetti sono d’accordo, oppure quando vengono commessi degli illeciti molto gravi da parte del beneficiario. Questo può accadere anche nel caso si scoprano degli eredi legittimi, che al momento della donazione non si conoscevano, oppure se il donatore aveva dei debiti.

Eventuali creditori possono impugnare la donazione dell’immobile e procedere per vie legali, tentando di recuperare i propri soldi attraverso il valore della casa.

Comprare una casa oggetto di una donazione è un rischio?

Non è possibile rispondere a questa domanda in modo univoco, in quanto è necessario verificare caso per caso.

Comprare un immobile frutto di una donazione non è un rischio se si conosce il settore, per questo è fondamentale richiedere il supporto di un consulente altamente qualificato, che conosca tutti gli aspetti legati a questo genere di operazioni e possa garantire degli affari sicuri e affidabili. Non è raro che gli acquirenti riscontrino dei problemi nel momento della verifica dei documenti, soprattutto nel caso il donatore sia ancora vivo o se sia morto da meno di 15 anni.

Infatti una volta trascorso questo periodo di tempo nessuno potrà rivalersi sull’immobile, né un parente o un creditore, quindi potrete stare tranquilli. Diversa la questione nei primi due casi.

Prima di tutto bisogna sapere che per legge, se il donatore è vivo o morto da meno di dieci anni non è possibile vendere un immobile donato. Quando si acquistano case donate è possibile andare incontro a dei rischi, a volte senza neanche saperlo.

Ipotizziamo di aver comprato  un immobile due anni fa e, oggi, scopriamo che il donatore defunto aveva un figlio nato al di fuori della famiglia che, venuto a conoscenza della donazione, decide di far valere i suoi diritti. In questo caso, per legge, se riconosciuto il grado di parentela attraverso il test del DNA gli spetterebbe la sua quota dell’immobile.

Capite bene che oltre a perdere parecchi soldi sareste coinvolti in vicende poco piacevoli con avvocati, notai e tantissimo tempo perso in burocrazia. Decisamente meglio evitare.

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Infine trattandosi di un immobile oggetto di una donazione, è necessario fare chiarezza sulla comunione dei beni.

Le case donate rientrano nella comunione dei beni?

Dipende…

Prendiamo come esempio un immobile donato da un padre al proprio figlio sposato. Se il donatore regala al figlio i soldi per comprare la casa, questa donazione chiamata indiretta rimane fuori dalla comunione dei beni, cioè l’immobile comprato dal figlio con i soldi donati dal padre sarà solo ed esclusivamente suo (il difficile in questi casi è proprio dimostrarlo, quindi è necessario conservare gli assegni firmati dal donatore o qualsiasi altra traccia che evidenzi questo collegamento).

In caso contrario l’immobile rientrerà all’interno della comunione dei beni e per venderlo saranno necessarie le firme di tutti e due i coniugi.

 

Come potete vedere i rischi e gli aspetti da conoscere e studiare sono molti, ma con il supporto di un professionista potrete gestire  anche le situazioni più difficili e complesse, tenendo al sicuro il vostro investimento.

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